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SPERIAMO CHE SIA FEMMINA Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 1 gennaio 1987
 
di Mario Monicelli, con Liv Ullmann, Catherine Deneuve, Giuliana de Sio, Stefania Sandrelli, Philippe Noiret, Bernard Blier, Giuliano Gemma (Italia 1986). (Italia, 1986)
 
Favola ecolo-femminista. Nella campagna toscana, in una casa colonica dall'avvenire altrettanto precario di quella società ed economia rurale che la circonda, un gruppo di donne (madri, figlie, domestiche), attorniate da qualche maschio in disuso (nonno arteriosclerotico, marito fallimentare, amante avido) riesce a mantenere in vita il senso della vita in comune, dei rapporti autentici. In piena crisi del cinema italiano, con la vena della commedia brillante che gli apparteneva ormai alle spalle, Mario Monicelli riesce a produrre e filmare un tema non solo alla moda, ma anche sentito e (quasi sempre) condotto sui toni giusti.

Che il film appartenga poi ad un certo tipo di operazione, e che ne paghi quindi le conseguenze, non è sicuramente un mistero: basta dare un'occhiata ai titoli di testa. Un'attrice feticcio del grande Bergman, qualche mostro sacro francese, un paio di jolly spregiudicati all'italiana sono collocati con l'ovvio desiderio, e l'inderogabile esigenza, di sfondare sul mercato internazionale. Cosa che al cinema italiano, da un po' di tempo, non capita facilmente.

Ergo: ognuno fa un po' il proprio verso. Ma senza troppo nuocere.


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